Sulle tracce di Carlo Cattaneo
Nato a Milano nel 1801, dopo le scuole Carlo Cattaneo studia diritto a Pavia con Gian Domenico Romagnosi e dal 1824 insegna per un decennio nel ginnasio di S. Marta di Milano. In seguito, sia attraverso le pagine del periodico «Il Politecnico» (1839-1862), sia tramite le sue attività e i suoi scritti – come le Notizie naturali e civili su la Lombardia (1844) – diventa uno dei più importanti fautori del progresso tecnico-scientifico in Lombardia. Si interessa alla costruzione della prima linea ferroviaria italiana Milano-Venezia, all’estrazione di combustibili fossili nel Lombardo-Veneto e promuove altri progetti industriali ed economici di largo respiro.


«Le arti utili crescono lente, ma sono perseveranti conservatrici dei compiuti progressi; l’uomo si avanza dal nuoto alla navigazione, dal remo alla vela, e non dimenticherà l’aratro una volta scoperto, né l’uso delle incudini e delle rote, se non quando potrà mutarle con più poderosi strumenti.»
Del bello nelle arti ornamentali, 1846

Gli studi e le ricerche scientifiche di stampo politico di quegli anni mirano anche ad incoraggiare l’indipendenza del Lombardo-Veneto dall’Austria; per queste sue idee Carlo Cattaneo è condannato alla deportazione da parte del governo austriaco, decisione poi sospesa per ordine del viceré.
Allo scoppio dell’insurrezione popolare di Milano il 18 marzo 1848 aderisce alle idee democratiche ed entra nel Consiglio di Guerra, di cui diventa capo, ma a causa delle sue posizioni federaliste si scontra presto con la corrente moderata e unionista filopiemontese. Dopo il ritorno degli Austriaci a Milano (agosto 1848), Cattaneo è costretto a riparare con la moglie Anna Pyne Woodcock a Lugano, dove vive in esilio gli ultimi vent’anni della sua vita.
