In the footsteps of Carlo Cattaneo

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The home of Carlo Cattaneo in Castagnola, from Il Secolo Illustrato della Domenica, 23 and 30 June 1901
The house in Castagnola

Documented as the country home of the Maggi family from the 1600s, the house passed into the hands of the Peri family in the early 1700s. Back then, the lake-facing house was surrounded by greenery. Pietro Peri (1794-1869) – a lawyer and pro-freedom liberal politician – hosted friends and exiles who had been forced to leave their homeland.
In the 19th century, the house played host to distinguished visitors such as the Polish hero Tadeusz Kościuszko (1816). Then, in 1849, it was rented out to Carlo Cattaneo, who lived there for twenty years until his death in 1869. The house was converted into a restaurant with boarding house – first by the company Bucher & Durrer and later by the Taddei family – and in the 20th century welcomed Latvian exiles Rainis and Aspazija, in the first two years of their stay in Ticino (1906-08). It was bought by the Municipality of Castagnola in 1972 and was the headquarters of the City of Lugano’s historical archive from 1980 to 2019.

Since 2023, Casa Carlo Cattaneo has become the official headquarters of the Foundation, a laboratory for research and thought, and a landmark for the city.

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The home of Carlo Cattaneo in Castagnola, from Il Secolo Illustrato della Domenica, 23 and 30 June 1901
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The home of Carlo Cattaneo in Castagnola, from Il Secolo Illustrato della Domenica, 23 and 30 June 1901
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 La casa di Carlo Cattaneo a Castagnola, «Il Secolo Illustrato della Domenica», 23 e 30 giugno 1901.
La casa di Castagnola

Attestata sin dal Seicento come casa di campagna della famiglia Maggi, passa ai Peri all’inizio del secolo successivo. In questa casa allora immersa nel verde e rivolta verso il lago, Pietro Peri (1794-1869), avvocato e politico liberale amante della libertà, ospita gli amici ed esuli costretti ad abbandonare la propria terra.
Nell’Ottocento, infatti, accoglie visitatori illustri come l’eroe polacco Tadeusz Kościuszko (1816) e, nel 1849, è data in affitto a Carlo Cattaneo, che vi dimora per un ventennio, fino alla sua morte nel 1869. Trasformata in un ristorante con pensione, prima dalla ditta Bucher & Durrer e poi dalla famiglia Taddei, nel Novecento accoglie gli esuli lettoni Rainis e Aspazija nei primi due anni del loro soggiorno ticinese (1906-08). Acquistata nel 1972 dal Comune di Castagnola, la casa è stata dal 1980 al 2019 sede dell'Archivio storico della Città di Lugano.

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 La casa di Carlo Cattaneo a Castagnola, «Il Secolo Illustrato della Domenica», 23 e 30 giugno 1901.
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 La casa di Carlo Cattaneo a Castagnola, «Il Secolo Illustrato della Domenica», 23 e 30 giugno 1901.

«Ed ora, una parola tutta a voi, giovani Ticinesi! Io non devo adularvi. Io sono eletto a dirvi la verità. Voi siete liberi; ma che gioveravvi la libertà del pensiero, se voi non avrete pensieri?.»

Prolusione a un Corso di Filosofia nel Liceo Ticinese, 1852
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Un italiano svizzero

Fallito il sogno di una rapida conquista dell’indipendenza e della libertà dopo i fatti delle Cinque giornate di Milano del 1848, Cattaneo preferisce abbandonare la Lombardia austriaca e rifugiarsi a Lugano. In Ticino trova le condizioni ideali di democrazia e libertà che gli consentono di agire liberamente e trova un terreno ancora fertile, un paese in procinto di iniziare una evoluzione politica e sociale più razionale e moderna. Cattaneo si inserisce presto nella vita cantonale e gode di grande autorità, anche grazie alle sue relazioni personali con Stefano Franscini e altre personalità. Dal 1849 affronta il problema delle esondazioni del Ticino nel piano di Magadino, promuovendo la bonifica della zona. Su invito di Filippo Ciani, responsabile del Dipartimento della pubblica istruzione, contribuisce alla riforma dell’insegnamento superiore nel Ticino partecipando così all’istituzione del nuovo Liceo (1852), dove Cattaneo insegna filosofia fino all’ottobre 1865.
Inoltre, Cattaneo partecipa al dibattito sulla scelta della linea ferroviaria di attraversamento delle Alpi, favorendo così il passaggio dal San Gottardo. Nel 1858 il Gran Consiglio ticinese gli conferisce la cittadinanza onoraria, riconoscendo il valore della sua azione a favore del cantone.

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Ritratto di Stefano Franscini, che fu compagno di studi e amico di Carlo Cattaneo, litografia di Giuseppe Pin, 1862.
Immagine storica della veduta di Lugano
Veduta di Lugano, incisione di A. Veladini, 1848.

«Ed ora, una parola tutta a voi, giovani Ticinesi! Io non devo adularvi.
Io sono eletto a dirvi la verità.
Voi siete liberi; ma che gioveravvi la libertà del pensiero, se voi non avrete pensieri?.»

Prolusione a un Corso di Filosofia nel Liceo Ticinese, 1852
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La sede del vecchio Liceo di Lugano dove insegnò Carlo Cattaneo, ca. 1900.
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Planimetria del Piano di Magadino pubblicata in [Carlo Cattaneo], Su la bonificazione del Piano di Magadino. Primo Rapporto a nome della Società promotrice, Lugano 1851.
Una nuova fase nella vita politica

Nel 1859 si apre una nuova fase nella vita politica italiana e Cattaneo intensifica la sua attività verso l’Italia, in risposta alla prospettiva concreta di realizzare l’unificazione del paese. Eletto nel 1860 nel primo Parlamento italiano, rinuncia però al seggio, trovando incompatibile la sua posizione federalista nel nuovo assetto politico unitario. Carlo Cattaneo segue la creazione dello Stato italiano con occhio critico; il suo pensiero federalista lo rese solitario anche all'interno della sinistra democratica. Oggi Cattaneo è considerato, al fianco di Giuseppe Mazzini, uno dei più importanti antagonisti della classe dirigente liberale moderata e uno dei più grandi personaggi del Risorgimento.

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Ponte della ferrovia del Gottardo a Göschenen in un’incisione del 1880.
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